<< La fotografia è il riconoscimento simultaneo, in una frazione di secondo, del significato di un evento >> . ( H. Cartier-Bresson )

Confronto tra autori : Adams, Fontana, Meyerowitz





Ansel Easton Adams (San Francisco, 20 Febbraio 1902 - Carmel-by-the-Sea, 22 Aprile 1984)
è stato fotografo statunitense. È noto per le sue fotografie in bianco e nero di paesaggi dei parchi nazionali americani e come autore di numerosi libri di fotografia.La passione ambientalista traspare, peraltro, in tutte le sue opere. Le sue fotografie sono una testimonianza di quello che erano i parchi nazionali prima degli interventi umani e dei viaggi di massa.Adams ha inventato il sitema zonale, una tecnica che permette ai fotografi di trasporre la luce che essi vedono in specifiche densità sul negativo e sulla carta, ottenendo così un controllo migliore sulle fotografie finite. È anche stato un pioniere dell'idea di "visualizzazione" della stampa finita basata sui valori di luce misurati nella scena che viene fotografata.


Catena del Teton e il fiume Snake,  1942.

Schiarita dopo la tempesta , Sonoma Country Hills,  1938.




Franco Fontana nato a Modena nel 1933, è senza dubbio tra i fotografi italiani più stimati a livello internazionale. Considerato un "maestro del colore", nel corso della sua lunga carriera ha dimostrato di essere un fotografo molto eclettico: mai fossilizzato su un genere in particolare, si è cimentato con il paesaggio, con il nudo, con il reportage, con la fotografia fine art e con le polaroid, senza disdegnare la pubblicità, la moda o altri lavori commerciali. Le sue opere sono state pubblicate su oltre 40 libri fotografici e sono state oggetto di centinaia di mostre in Italia e all'estero, dal Museum of Modern Art di New York al Musée d'Art Moderne di Parigi, all'Australian National Gallery di Melbourne. Ha collaborato con le maggiori testate mondiali (da Vogue a Time a Frankfurter Allgemeine, per citarne alcune), ha tenuto workshop e conferenze in tutto il mondo ed è direttore artistico di diversi fotofestival nazionali.
Egli diceva: <<Ho iniziato cinquant'anni fa come fotoamatore e ho continuato per amore della fotografia con il cuore, il pensiero e la passione. Il mio primissimo approccio fu con una macchina presa a noleggio, una Kodak Retina che affittavo nei fine settimana così, per curiosità. Un mese dopo comprai una Pentax dallo stesso rivenditore, a 5.000 lire al mese. Per me comunque la fotografia non è mai stata una professione: è la mia continua realtà, che dona qualità alla mia vita.Per la me la fotografia rimane sempre un pretesto: è una parte di te stesso che va a testimoniare il tuo mondo, che sia un paesaggio o un essere umano. Infatti ho significato la mia testimonianza nel paesaggio naturale, nel paesaggio urbano, nelle ombre, nel nudo femminile, nella gente e nei ritratti.Fotografo il colore perché fortunatamente vedo a colori: ritengo il colore più difficile del bianco e nero, che è già un'invenzione perché la realtà non è mai accettata per quello che è a livello creativo e conseguentemente va reinventata. Il mio colore non è un'aggiunta cromatica al bianco e nero ma diventa un modo diverso di vedere, essendomi liberato da quelle esigenze spettacolari che hanno caratterizzato la fotografia a colori, accettando il colore come un traguardo inevitabile nell'evoluzione della fotografia.Si tratta sempre di cancellare per evidenziare. In ogni situazione cerco la significazione, la sintesi delle cose affinché da oggetto diventino soggetto, e il compito della fotografia creativa non è illustrare o rappresentare ma esprimere.Non amo molto parlare degli apparecchi che uso; non lo ritengo importante; comunque oggi uso la digitale perché offre un'economia e una rapidità di lavoro che mi permette di risparmiare tempo. Umiltà, cercare di maturare e di capire che prima di diventare bisogna "essere"; ed essere significa testimoniare e significarsi per quello che si è e non per quello che si immagina. Inoltre, non ci vuole fretta>>.



Paesaggio


Paesaggio immaginario




Joel Meyerowitz (nato il 6 Marzo 1938 nel Bronx , New York City) è un fotografo di strada, e il ritratto e fotografo di paesaggio. Ha iniziato a fotografare a colori nel 1962 e fu uno dei primi sostenitori l'uso del colore in un momento in cui c'era una notevole resistenza all'idea della fotografia a colori come arte seria. Nei primi anni 1970 ha insegnato il primo corso di colore al Cooper Union di New York City, dove molti dei fotografi di colore famosi di oggi studiato con lui. Ha iniziato a fotografare nel 1962. Egli è un "fotografo di strada" nella tradizione di Henri Cartier-Bresson e Robert Frank, anche se opera esclusivamente nel colore. Come uno dei primi sostenitori della fotografia a colori (metà degli anni '60), Meyerowitz è stato determinante nel cambiare l'atteggiamento verso l'uso della fotografia a colori da uno di resistenza all'accettazione quasi universale.


Alba, 1984.


Baia, 1986.


Strada bianca,  Toscana.